venerdì 21 giugno 2013

Chiamata notturna

-Ti stai abituando a me, vero?
-Sì, è vero. Cosa c'è di male?
-Ti stancherai..
-Mi sto abituando a te, è così, amare non è più una cosa nuova, e quindi?
-Niente...un giorno cercherai una novità, o la novità cercherà te..
-Quante volte hai guardato Orgoglio e Pregiudizio?
-Che c'entra?
-Dici, quante?
-Ma... più di cento, almeno centoventi volte!
-Lo riguarderesti stasera?
-Certo!
-Alcuni film restano dentro di te anche dopo averli guardati per 120 volte. Li si ama lentamente, il colpo di fulmine è passato, sai già le loro battute, a volte le inizi prima di loro, e inizi a notare l'arredamento di una stanza, il colore de vestiti, i piccoli errori del regista. Avrai anche letto tutto ciò che riguarda la vita degli attori, o il libro da cui può essere stato tratto, ma continua ad appassionarti, continua a regalarti emozioni diverse e simili allo stesso tempo. Vedi, ti sei abituata a quel film ma continui a volerlo vedere. Ed è solo un film di 120 minuti, che puoi fermare, mandare indietro e vedere da capo ogni volta. Sarebbe divertente metterti in pausa ogni tanto solo per vederti ferma immobile con quel tuo faccino implorante e farti il solletico.
-Ehi!
-Sei molto di più. Da Vinci avrebbe bisogno di molto più tempo per te che per Monna Lisa.
-E se i dettagli conquistati nel tempo diventassero tratti di pennello di un vecchio dipinto?
-Il mondo stesso è un bellissimo vecchio dipinto, ma il pittore non ha ancora smesso di usare il pennello.
Ron Hicks - The night caller


domenica 16 giugno 2013

Passi incerti

Danzano le lettere con questa musica triste,
soffiano i pensieri e spingono giù le parole,
il ritmo come un martello
ora mi sprofonda nell'anima
per poi affiorare in superficie, lentamente,
pesante ricerca di ciò che sono, che sei, silenzio.
Riscendo a passi incerti, mi avvicino,
titubante e consapevole, e ascolto.

North and South 

mercoledì 12 giugno 2013

Rosa dipinta

Piegata così con la testa, che i capelli quasi sfioravano il pavimento, le labbra baciavano le ginocchia, e la mano, girata dietro la schiena, lasciava scoperta la rosa dipinta che saliva sul fianco, lungo il seno. Ciglia nere, e folte, quasi univano con un tratto l’orecchino tra i capelli e lo smalto sulle dita. Null'altro aveva indosso se non la sua vita. Quell'immagine non riusciva a dissolversi nella sua mente. Continuava a vederla, a sognarla, a desiderarla, si accese una sigaretta cercando di confonderla nel fumo. Nemmeno quando il sonno lo vinse la sua mano poteva lasciar cadere quel foglio con tutte le sue parole. Le sue uniche due parole. ‘Lasciati amare’. La sigaretta si spense da sola tra le sue dita, dimenticata anche dal tempo.

Sergio Lopez, Chromatella-Painted_Roses