giovedì 31 maggio 2012

A te, che mi ami


A te, che mi ami
che mi sai fragile,
che il mondo mi spezza
anche solo con la carta.

A te, che mi ami
che temi ch' io
sia vittima del mondo,
che salga su quel barcone
che non arriverà.

A te, che mi ami:

questo mondo
ho deciso di amarlo,
e il mio posto,
anche se affondo
devo cercarlo

il mio posto,
per rendere il mondo migliore.

                                                                                              Foto di Franco Cutroni


1 commento:

  1. Padre, se anche tu non fossi il mio
    Padre se anche fossi a me un estraneo,
    per te stesso egualmente t'amerei.
    Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno
    Che la prima viola sull'opposto
    Muro scopristi dalla tua finestra
    E ce ne desti la novella allegro.
    Poi la scala di legno tolta in spalla
    Di casa uscisti e l'appoggiasti al muro.
    Noi piccoli stavamo alla finestra.

    E di quell'altra volta mi ricordo
    Che la sorella mia piccola ancora
    Per la casa inseguivi minacciando
    (la caparbia aveva fatto non so che).
    Ma raggiuntala che strillava forte
    Dalla paura ti mancava il cuore:
    ché avevi visto te inseguir la tua
    piccola figlia, e tutta spaventata
    tu vacillante l'attiravi al petto,
    e con carezze dentro le tue braccia
    l'avviluppavi come per difenderla
    da quel cattivo che eri il tu di prima.

    Padre, se anche tu non fossi il mio
    Padre, se anche fossi a me un estraneo,
    fra tutti quanti gli uomini già tanto
    pel tuo cuore fanciullo t'amerei.

    Camillo Sbarbaro

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